Il caso più celebre di unione tra un dio e un mortale (e certamente il più importante per la storia di Roma) è quello di Marte e Rea Silva, dalla cui unione nacque Romolo, fondatore e primo re di Roma.
Rea Silva era stata costretta dallo zio Amulio a diventare sacerdotessa di Vesta. Considerato il voto di castità trentennale cui le vestali erano tenute. Amulio pensava di aver eliminato la stirpe del fratello. Ma Marte, invaghitosi della bella e giovane sacerdotessa, decise di accoppiarsi con lei e questa non ebbe scampo. Dunque Marte la violentò: secondo alcuni durante il sonno, secondo altri sorprendendola nel bosco sacro nel quale si era recata, per prendere dell'acqua per il sacrificio. Successivamente lo zio Amulio rinchiuse Rea Silva in una prigione e diede ordine ai suoi servi di sistemare i neonati in una cesta e di abbandonarla nel Tevere. Ma la cesta, come ben sappiamo, si incagliò ad un albero e vennero trovati da una lupa che, avendo appena partorito, li allattò sino al momento in cui vennero trovati da un pastore Faustolo, che affidò alla moglie Acca Larenzia , della quale sappiamo che fu una prostituta ( lat. "lupa").
I gemelli si salvarono e Romolo, una volta raggiunta la maturità, uccise il fratello e fondò la città di Roma.
Il primo re di Roma, dunque, nacque a seguito di una violenza sessuale. E non fu il solo, anche il penultimo re, Servio Tullio nacque dall'unione tra la giovane schiava Ocrisia e Priapo.
Voi cosa ne pensate?
Beh le violenze sessuali non sono opera solo di uomini perversi della nostra epoca, anzi, gli antichi ci anticiparono alla grande. I miti vertono spesso su questo tema ma credo che nei tempi antichi la violenza su una donna era vista in modo totalmente differente da oggi. La donna era schiava, succube, oggetto di uno o più uomini che la consideravano nettamente inferiore. La violenza sessuale non era, dunque, una vera e propria violenza, faceva semplicemente parte della normalità. Una donna nasceva solo ed unicamente per soddisfare i desideri ed i piaceri degli uomini e per dar loro dei figli (maschi ovviamente). Fortunatamente viviamo in un epoca in cui la donna gode degli stessi diritti dell'uomo per cui l'oltraggio al corpo di una donna è un sacrilegio senza pietà. (Sarei ben felice nel momento in cui sarà una donna a stuprare un uomo, anche se dubito che possa accadere.) Per cui concludo dicendo che i tempi sono ben diversi da allora, da quando il mondo era più semplice almeno per coloro che potevano governare o fondare città commettendo crimini senza che questi fossero considerati tali. Anche la fama di un Dio non subiva cambiamenti pur comportandosi non proprio in maniera eccellente. Ma se ci riflettiamo bene anche noi italiani continuamo a dare fiducia a gente meschina a cui non importa niente di noi... forse il mondo è più semplice ora, che pur commettendo crimini e pur essendo considerati tali, non si fa nulla.. e allora perchè scandalizzarsi???
RispondiEliminaIl problema sessuale è antico quanto il mondo.Esso è prima di tutto un bisogno naturale (come dice Freud, ma anche Lucrezio), poi un modo per dimostrare la propra potenza. Nell'età primitiva il "potere" era inizialmente femminile, poi fu la volta di un Dio maschio...e fu per sempre (Padre nostro che sei nei cieli e non Madre nostra). Il sesso è importante nella vita sociale e gli uomini si battono per demonizzarlo o per renderlo libero. Se le sacre scritture ci raccontano che la Madonna ha concepito Gesù vergine, ci sarà pure un motivo. Il problema del rapporto tra sessi diversi, secondo me, è un problema legato essenzialmente al grado di civiltà unito al grado di sensibilità umana. Ci sono le leggi, si formano gruppi politici per le "pari opportunità", ma ciò dimostra che bisogna sempre ricordare agli uomini che le donne non solo esistono ma vanno anche rispettate. Non vorrei vedere una donna stuprata da un uomo, ma neanche un uomo stuprato da una donna, vorrei invece che un uomo ed una donna s'incontrassero con l'anima e con il corpo, e si riepettassero nelle loro naturali diversità. Io credo che bisognberebbe aggiungere alla parola amore, la parola rispetto, senza la quale non solo una famiglia, ma neppure una società può andare avanti.
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