sabato 28 novembre 2009
La questione del realismo in Petronio
Il realismo, cioè lo sguardo attento ad una realtà che si intende rappresentare nei suoi molteplici aspetti, in Petronio tocca livelli di resa, anche linguistica, precedentemente sconosciuti alla letteratura latina. L’atteggiamento dell’autore di fronte alla realtà e ai problemi morali che essa propone, non risulta mai, per altro, improntato al biasimo e alla condanna moralistica, quanto piuttosto all’aristocratico disincanto di un osservatore divertito. Tale esito è raggiunto mediante un accurato uso delle forme linguistiche, dei mezzi espressivi e di operazioni di etopea. Petronio adatta ad ogni personaggio il suo specifico registro linguistico: si passa così dalla stile aulico, declamatorio, di Eumolpo, alla parlata volgare, piena di espressioni gergali dei commensali di Trimalcione. A caratterizzare un personaggio non concorrono solamente le sue azioni e i suoi discorsi ma anche la lingua. La modalità letteraria con cui, poi, vengono riferiti i fatti, rappresenta un esempio insuperato nella letteratura classica di realismo descrittivo. Petronio evita di raccontare personalmente le vicende delegando il compito direttamente ai suoi personaggi. L’opera infatti è pensata come un lungo diario personale, scritto in prima persona dal protagonista Encolpio. Questo artificio narrativo conferisce alle descrizioni un tono estremamente soggettivo, con un conseguente sdoppiamento di prospettiva: il personaggio nel descrivere gli altri descrive inconsapevolmente, con i suoi giudizi e considerazioni, anche se stesso. Il procedimento, come afferma Erich Auerbach nel suo celebre saggio Mimesis "conduce ad un’illusione di vita più sensibile e concreta", e quindi più realistica. Petronio ha un intento descrittivo, come osserva ancora Auerbach, rende l’opera di Petronio più simile di ogni altro scritto classico alla moderna rappresentazione realistica di scrittori come Balzac, Flaubert, Tolstoy o Dostoevskij, rappresentando dunque il limite estremo cui il realismo antico sia mai arrivato. Bisogna però precisare che Petronio, come tutti gli scrittori e storici classici, non conosce il concetto moderno di società, con le sue problematiche politiche ed economiche e le sue suddivisioni in classi e forze sociali. Il Satyricon non si pone nessuna finalità documentaria o sociologica né tantomeno può essere interpretato come una denuncia della società del tempo. L’autore la descrive con estrema spregiudicatezza ma allo stesso tempo con stile fortemente ironico, sagace e distaccato. Il realismo petroniano risulta dunque notevolmente limitato se confrontato con la letteratura moderna, in quanto non consente un approfondimento serio e problematico delle tematiche sociali, pur rappresentando la più avanzata forma di realismo della letteratura classica.
venerdì 27 novembre 2009
venerdì 20 novembre 2009
Caso Marrazzo. Brenda Trovata Morta e Bruciata.
Il trans, importante testimone nella vicenda del giornalista e governatore del Lazio, era ina casa, seminudo e con i bagagli pronti. Nei giorni scorsi aveva subito aggressioni ed era stato al centro di episodi di cronaca poco chiari. Per l'avvocato Luca Petrucci un episodio che ricorda il sistema adottato dai criminali della Uno Bianca, quando i testimoni venivano messi a tacere uno per volta. Prima di Brenda, infatti, era morto per overdose lo sfruttatore di transessuali Gianguarino Cafasso.
Dopo Gianguarino ora è toccato a Benda, una delle trans con cui si intratteneva Piero Marazzo. Brenda è stata trovata bruciata in casa - un seminterrato in via Due Ponti 180 a Roma. Il corpo non presentava, ad un primo esame, segni di violenza, e le cause della morte sembra siano da attribuire a soffocamento da fumo. Nell'alloggio i bagagli erano pronti per una probabile imminente partenza. I vicini e le sue colleghe riferiscono di aver sentito alcuni rumori durante la notte. I pompieri sono intervenuti alle 4, quando dall'appartamento è cominciato a filtrare prima fumo e poi fiamme. Sul caso sarebbe stata aperta un indagine per omicidio.
Brenda aveva 32 anni, nei primi giorni di Novembre ha subito un'aggressione con rapina, poi è rimasta coinvolta in una rissa.
Era una delle più importanti testimoni del caso Marrazzo, che ora conta due morti. Una morte che alimenta molti sospetti: visti i precedenti. Si sentiva minacciata da qualcuno e per questo evava deciso di fuggire? Perchè bruciare il corpo?
Luca Petrucci chiede di mettere sotto protezione Natalie, uno dei trans che il suo cliente frequentava con maggiore assiduità. L'arrivo della polizia mortuaria è avvenuto nella più assoluta discrezione: nessuno è uscito di casa per un saluto a Brenda, non vi erano neanche curiosi.
E voi cosa ne pensate??
Dopo Gianguarino ora è toccato a Benda, una delle trans con cui si intratteneva Piero Marazzo. Brenda è stata trovata bruciata in casa - un seminterrato in via Due Ponti 180 a Roma. Il corpo non presentava, ad un primo esame, segni di violenza, e le cause della morte sembra siano da attribuire a soffocamento da fumo. Nell'alloggio i bagagli erano pronti per una probabile imminente partenza. I vicini e le sue colleghe riferiscono di aver sentito alcuni rumori durante la notte. I pompieri sono intervenuti alle 4, quando dall'appartamento è cominciato a filtrare prima fumo e poi fiamme. Sul caso sarebbe stata aperta un indagine per omicidio.
Brenda aveva 32 anni, nei primi giorni di Novembre ha subito un'aggressione con rapina, poi è rimasta coinvolta in una rissa.
Era una delle più importanti testimoni del caso Marrazzo, che ora conta due morti. Una morte che alimenta molti sospetti: visti i precedenti. Si sentiva minacciata da qualcuno e per questo evava deciso di fuggire? Perchè bruciare il corpo?
Luca Petrucci chiede di mettere sotto protezione Natalie, uno dei trans che il suo cliente frequentava con maggiore assiduità. L'arrivo della polizia mortuaria è avvenuto nella più assoluta discrezione: nessuno è uscito di casa per un saluto a Brenda, non vi erano neanche curiosi.
E voi cosa ne pensate??
mercoledì 18 novembre 2009
Dibattito tra III H, II H e Professori del 17/11
Ciao a tutti.
Come avrete senz'altro già intuito dal titolo del post, desidero spendere qualche parola riguardo l'assemblea tenuta da noi alunni della sezione H ieri mattina.
"Crocifisso si o crocifisso no? Questo è il dilemma!".
Ebbene si, perchè uno dei temi più discussi degli ultimi giorni, riguardo la validità o meno del crocifisso in classe appunto, sta assumendo sempre più i caratteri di un dubbio amletico al quale è impossibile dare risposta.
Non esporrò qui la mia posizione a riguardo, anche perchè molti di voi sanno già come la penso. Voglio piuttosto analizzare, anche per far capire meglio a coloro i quali ieri non hanno preso parte al dibattito poichè assenti, l'andamento di una giornata scolastica "alternativa".
E' parso chiaro fin da subito come il tema trattato fosse caro a tutti, e forse proprio per questo e perchè è un problema quanto mai attuale, ognuno di noi ha partecipato alla discussione in modo attento e particolarmente educato, permettendo così un sereno svolgimento della lezione.
Peccato solo per la seconda metà del dibattito, che si è svolta forse con toni un pò troppo accesi, contribuendo così a creare una leggera agitazione tra tutti noi.
Ma in ogni caso, questa è stata l'unica pecca di una giornata scolastica realmente innovativa.
Fare scuola non significa solo apprendere greco, filosofia o italiano; significa anche confrontarsi con il compagno, non aver paura ad esprimere la propria opinione, o ancora parlare di politica e di attualità. Tutto questo deve, o meglio dovrebbe essere la scuola. Una scuola moderna.
E la sezione H, e di questo ne vado fiero, permette tutto ciò. E questo non solo a parole, come molti potrebbero pensare, ma anche con i fatti. E il dibattito di ieri ne è la prova. E con lui anche questo sito, che a tratti risulta fondamentale, e che permette a noi studenti un libero scambio di informazioni e idee. Ma ci tengo a ricordare anche l'ottimo rapporto che vi è tra noi ragazzi e i nostri professori, con i quali, nel bene e nel male, riusciamo quasi sempre a raggiungere un compromesso. E' tutto questo, unito alla particolare vivacità che ci contraddistingue e al clima sereno che vige in classe, che ci ha permesso di arrivare alla lezione di ieri.
Mi auguro che questo tipo di studio possa avvenire più spesso.
Senz'altro, se i professori dovessero essere favorevoli, fissare un giorno ogni mese nel quale discutere di attualità, magari dove a partecipare siano almeno le tre classi del liceo della nostra tanto discussa sezione,non farebbe male a nessuno.
Ma per il momento penso che possa andare bene così. E anzi che possiamo ritenerci soddisfatti, perchè per essere in una scuola svogliata e disinteressata, dove in molte sezioni vi è un clima dittatoriale e i professori pur di terminare in tempo il programma prestabilito trascurano la discussione comune in classe di temi vicini a noi giovani, abbiamo dimostrato a tutti come si fa scuola.
Penso che il nostro preside, solo per i motivi appena citati ( ma ne avrei potuti segnalare molti altri ), dovrebbe indicarci al resto della scuola come modello da seguire, e non censurare come classe di vandali nullafacenti!
E voi altri cosa pensate a riguardo? Pensate che il dibattito di ieri sia stato utile ed interssante, o che sia stato solo una perdita di tempo? E ancora, sareste favorevoli a ripetere quest'esperienza in futuro?
Grazie per l'attenzione!
Ubaldo
Come avrete senz'altro già intuito dal titolo del post, desidero spendere qualche parola riguardo l'assemblea tenuta da noi alunni della sezione H ieri mattina.
"Crocifisso si o crocifisso no? Questo è il dilemma!".
Ebbene si, perchè uno dei temi più discussi degli ultimi giorni, riguardo la validità o meno del crocifisso in classe appunto, sta assumendo sempre più i caratteri di un dubbio amletico al quale è impossibile dare risposta.
Non esporrò qui la mia posizione a riguardo, anche perchè molti di voi sanno già come la penso. Voglio piuttosto analizzare, anche per far capire meglio a coloro i quali ieri non hanno preso parte al dibattito poichè assenti, l'andamento di una giornata scolastica "alternativa".
E' parso chiaro fin da subito come il tema trattato fosse caro a tutti, e forse proprio per questo e perchè è un problema quanto mai attuale, ognuno di noi ha partecipato alla discussione in modo attento e particolarmente educato, permettendo così un sereno svolgimento della lezione.
Peccato solo per la seconda metà del dibattito, che si è svolta forse con toni un pò troppo accesi, contribuendo così a creare una leggera agitazione tra tutti noi.
Ma in ogni caso, questa è stata l'unica pecca di una giornata scolastica realmente innovativa.
Fare scuola non significa solo apprendere greco, filosofia o italiano; significa anche confrontarsi con il compagno, non aver paura ad esprimere la propria opinione, o ancora parlare di politica e di attualità. Tutto questo deve, o meglio dovrebbe essere la scuola. Una scuola moderna.
E la sezione H, e di questo ne vado fiero, permette tutto ciò. E questo non solo a parole, come molti potrebbero pensare, ma anche con i fatti. E il dibattito di ieri ne è la prova. E con lui anche questo sito, che a tratti risulta fondamentale, e che permette a noi studenti un libero scambio di informazioni e idee. Ma ci tengo a ricordare anche l'ottimo rapporto che vi è tra noi ragazzi e i nostri professori, con i quali, nel bene e nel male, riusciamo quasi sempre a raggiungere un compromesso. E' tutto questo, unito alla particolare vivacità che ci contraddistingue e al clima sereno che vige in classe, che ci ha permesso di arrivare alla lezione di ieri.
Mi auguro che questo tipo di studio possa avvenire più spesso.
Senz'altro, se i professori dovessero essere favorevoli, fissare un giorno ogni mese nel quale discutere di attualità, magari dove a partecipare siano almeno le tre classi del liceo della nostra tanto discussa sezione,non farebbe male a nessuno.
Ma per il momento penso che possa andare bene così. E anzi che possiamo ritenerci soddisfatti, perchè per essere in una scuola svogliata e disinteressata, dove in molte sezioni vi è un clima dittatoriale e i professori pur di terminare in tempo il programma prestabilito trascurano la discussione comune in classe di temi vicini a noi giovani, abbiamo dimostrato a tutti come si fa scuola.
Penso che il nostro preside, solo per i motivi appena citati ( ma ne avrei potuti segnalare molti altri ), dovrebbe indicarci al resto della scuola come modello da seguire, e non censurare come classe di vandali nullafacenti!
E voi altri cosa pensate a riguardo? Pensate che il dibattito di ieri sia stato utile ed interssante, o che sia stato solo una perdita di tempo? E ancora, sareste favorevoli a ripetere quest'esperienza in futuro?
Grazie per l'attenzione!
Ubaldo
martedì 17 novembre 2009
Sull'insegnamento della religione a scuola
Cari ragazzi vi invio il Link utile per ascoltare la puntata della trasmissione radiofonica "Uomini e Profeti" del 30 ottobre, nella quale si è discusso dell'insegnamento della religione a scuola.
http://www.radio.rai.it/radio3/view.cfm?Q_EV_ID=301487
Il dibattito di oggi mi è parso interessante, malgrado una certa confusione nella parte finale.
Spero comunque di avervi dato le linee guida corrette dal punto di vista normativo.
Inserisco anche il link sulla sentenza della corte europea sulla quale abbiamo discusso.
http://www.lucacoscioni.it/rassegnastampa/crocifisso-nelle-scuole-ecco-la-sentenza-della-corte-europea
Buona.......navigazione
La vostra Prof.
http://www.radio.rai.it/radio3/view.cfm?Q_EV_ID=301487
Il dibattito di oggi mi è parso interessante, malgrado una certa confusione nella parte finale.
Spero comunque di avervi dato le linee guida corrette dal punto di vista normativo.
Inserisco anche il link sulla sentenza della corte europea sulla quale abbiamo discusso.
http://www.lucacoscioni.it/rassegnastampa/crocifisso-nelle-scuole-ecco-la-sentenza-della-corte-europea
Buona.......navigazione
La vostra Prof.
domenica 15 novembre 2009
A Roma anche gli Dei si innamoravano
E' curioso sapere come e cosa accadeva quando era un Dio a innamorarsi. La sessualità degli Dei era ,infatti, più predatoria di quella dei mortali, essi ritenevano opportuno soddisfare l'incontenibile passione dei sensi indipendentemente dal consenso delle interessate.
Il caso più celebre di unione tra un dio e un mortale (e certamente il più importante per la storia di Roma) è quello di Marte e Rea Silva, dalla cui unione nacque Romolo, fondatore e primo re di Roma.
Rea Silva era stata costretta dallo zio Amulio a diventare sacerdotessa di Vesta. Considerato il voto di castità trentennale cui le vestali erano tenute. Amulio pensava di aver eliminato la stirpe del fratello. Ma Marte, invaghitosi della bella e giovane sacerdotessa, decise di accoppiarsi con lei e questa non ebbe scampo. Dunque Marte la violentò: secondo alcuni durante il sonno, secondo altri sorprendendola nel bosco sacro nel quale si era recata, per prendere dell'acqua per il sacrificio. Successivamente lo zio Amulio rinchiuse Rea Silva in una prigione e diede ordine ai suoi servi di sistemare i neonati in una cesta e di abbandonarla nel Tevere. Ma la cesta, come ben sappiamo, si incagliò ad un albero e vennero trovati da una lupa che, avendo appena partorito, li allattò sino al momento in cui vennero trovati da un pastore Faustolo, che affidò alla moglie Acca Larenzia , della quale sappiamo che fu una prostituta ( lat. "lupa").
I gemelli si salvarono e Romolo, una volta raggiunta la maturità, uccise il fratello e fondò la città di Roma.
Il primo re di Roma, dunque, nacque a seguito di una violenza sessuale. E non fu il solo, anche il penultimo re, Servio Tullio nacque dall'unione tra la giovane schiava Ocrisia e Priapo.
Voi cosa ne pensate?
venerdì 13 novembre 2009
La forza di un ricordo
Ricordi. Belli, brutti. Pur sempre ricordi. Spesso fanno male un pò. Ricordare una cosa che è stata e che ora non c'è più porta nel cuore un briciolo di tristezza e malinconia. Un amore, una scelta, un'amicizia, un posto. Uno sguardo. Un sorriso. Sono piccoli frammenti di vita. I ricordi sono un niente che in alcuni momenti può diventare un tutto, quando ci sentiamo soli, quando sembra che tutto vada male, quel ricordo illuminerà il nostro cammino, sarà la nostra piccola fonte di salvezza. Ma non si tratterà sempre di qualcosa di positivo. A volte si commette l'errore di affidarsi totalmente ad esso ed esserne succubi. Spesso un ricordo ha il potere di farci dimenticare di vivere, di continuare a vivere. Invece se qualcosa finisce, qualcos'altro sicuramente inizierà, anche se abbiamo sempre troppa paura per ammetterlo a noi stessi, e questo perchè siamo persone, persone soggette a continui cambiamenti, persone che amano e che odiano. I ricordi, quindi, pur essendo parte integrante della nostra anima e del nostro essere, belli o brutti che siano, sono pur sempre passato, un passato che non può tornare. Quindi cerchiamo di guardare al futuro. Non limitiamoci ad essere ciò che siamo già stati, cerchiamo di migliorare per quanto ci è possibile e preferibilmente in meglio, con uno sguardo al passato certo ma cercando con tutte le nostre forze di vivere il presente, proiettandoci dunque verso il futuro.
mercoledì 11 novembre 2009
Apro la mia discussione con i chiari articoli che la nostra costituzione offre a proposito della tanto discussa laicità dello stato e sul ruolo della chiesa.Innanzi tutto io cittadina italiana dello Stato che dichiara determinati concetti nel suo documento fondmentale mi reputo una cristiana-cattolica ovvero,e ci tengo a precisarlo,credo nel Dio cristiano che manda il Suo Figlio a salvare il mondo e da ciò traggo la mia cattolicità che significa professare e paticare questa fede secondo i precetti della Chiesa cattolica.Pertanto rifletto su questi articoli.
Art. 7: Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 19. Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
A questo punto per le mie sovracitate posizioni posso affermare che è banale soffermarsi sulla presenza del crocifisso simbolo CATTOLICO poichè nonostante io stessa sia una cattolica non vedo dove stia il problema,in quanto la presenza o l'assenza di quel simbolo o anche di altri smboli di altre religioni non muta la mia CRISTIANITà e ritengo debba essere allo stesso modo indifferente per chi si ritiene non credente.La polemica secondo me è alquanto pretestuosa perchè,da come a mia lettura si desume dagli articoli costituzionali, un simbolo non lede libertà e tanto meno la fede di un individuo.Anzi io ritengo che ai giorni nostri ci troviamo a confronto più che mai con altri culti ,altri mondi a cui una religione e uno stato tolleranti come il nostro dovrebbe aprirsi senza scontrarsi all'interno per un simbolo che potrebbe anche non essere un crocifisso ma una statua di Buddha.Forse,infatti si potrebbe proporre diversamente l'insegnamento della religione CATTOLICA nell'associazione scuola;tale insegnamento se è previsto nelle scuole vuol dire che lo stato non nega i patti stabiliti.Tutto ciò per dire che è più importante occuparci della profondità dei culti e delle leggi di stato.Concludo dicendo che è assurdo,comunque,ritenere che con un simbolo che può esprimere un concetto fondamentale per chi crede(ripeto che sia crocifisso o altro)si va a colpire una libertà come mi è capitato di sentire anche in tv.Suppongo che non bisogna,come è solito dire ironcamente,farne una questione di stato per il crocifisso.
Art. 7: Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 19. Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
A questo punto per le mie sovracitate posizioni posso affermare che è banale soffermarsi sulla presenza del crocifisso simbolo CATTOLICO poichè nonostante io stessa sia una cattolica non vedo dove stia il problema,in quanto la presenza o l'assenza di quel simbolo o anche di altri smboli di altre religioni non muta la mia CRISTIANITà e ritengo debba essere allo stesso modo indifferente per chi si ritiene non credente.La polemica secondo me è alquanto pretestuosa perchè,da come a mia lettura si desume dagli articoli costituzionali, un simbolo non lede libertà e tanto meno la fede di un individuo.Anzi io ritengo che ai giorni nostri ci troviamo a confronto più che mai con altri culti ,altri mondi a cui una religione e uno stato tolleranti come il nostro dovrebbe aprirsi senza scontrarsi all'interno per un simbolo che potrebbe anche non essere un crocifisso ma una statua di Buddha.Forse,infatti si potrebbe proporre diversamente l'insegnamento della religione CATTOLICA nell'associazione scuola;tale insegnamento se è previsto nelle scuole vuol dire che lo stato non nega i patti stabiliti.Tutto ciò per dire che è più importante occuparci della profondità dei culti e delle leggi di stato.Concludo dicendo che è assurdo,comunque,ritenere che con un simbolo che può esprimere un concetto fondamentale per chi crede(ripeto che sia crocifisso o altro)si va a colpire una libertà come mi è capitato di sentire anche in tv.Suppongo che non bisogna,come è solito dire ironcamente,farne una questione di stato per il crocifisso.
lunedì 9 novembre 2009
crocifisso nelle scuole
ogni volta che Unione Europea o qualunque cittadino dotato di una certa autorità emette una sentenza contro la religione cattolica e i suoi simboli scoppiano le polemiche. In questo caso, si scopre che la corte di Strasburgo ha accolto il ricorso di una cittadina finlandeseche vive in Italia, secondo la quale il crocifisso andrebbe rimosso dalle scuole perchè simbolo specifico della religione cristiana, quindi non garantisce diritto di scelta della religione e non salvaguarda la laicità dell'istituzione scolastica. Quali sono le reazioni? Il Vaticano si dice indignato, il governo annuncia ricorso e anche da sinistra, i più moderati, dicono che la presenza del crocifisso non da fastidio a nessuno. Si è arrivati ad un punto di scontro tra laici e cattolici. Bisogna essere consci di vivere in un paese laico, sulla carta, ma dove il cristianesimo di fatto condiziona ancora le tradizioni e la cultura.
Questa è una delle tante opinioni...voi che ne pensate?
Questa è una delle tante opinioni...voi che ne pensate?
martedì 3 novembre 2009
Qualche notizia sulle Baccanti
Vi invio un Link per curiosare sulle Baccanti, penso che possa essere utile.
http://volta.valdelsa.net/thiasos/baccanti/hpsommario.htm
http://volta.valdelsa.net/thiasos/baccanti/hpsommario.htm
2012 ?!?
2012.. Una semplice data, quattro semplici numeri che sentiamo ripetere di continuo.. La fine del mondo? L'inizio di qualcosa di nuovo? O semplice superstizione di uomini che non sanno più cosa inventare, che parlano solo per parlare?
Effettivamente qualcosa sta davvero sconvolgendo il nostro mondo, climi che cambiano, ghiacciai che si sciolgono, terremoti che distruggono intere popolazioni, cataclismi vari che cominciano a far riflettere anche coloro che nel "2012" vedevano solo uno sfrenato fanatismo di uomini ignoranti. Beh sembra quasi che quel "day after tommorrow" stia per avvenire proprio davanti ai nostri occhi.
E voi ci credete??
Effettivamente qualcosa sta davvero sconvolgendo il nostro mondo, climi che cambiano, ghiacciai che si sciolgono, terremoti che distruggono intere popolazioni, cataclismi vari che cominciano a far riflettere anche coloro che nel "2012" vedevano solo uno sfrenato fanatismo di uomini ignoranti. Beh sembra quasi che quel "day after tommorrow" stia per avvenire proprio davanti ai nostri occhi.
E voi ci credete??
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