sabato 19 dicembre 2009

Il problema religioso

L' origine della RELIGIO è da attribuire ad una società di uomini in cui c' erano condizioni favorevoli al suo sviluppo cioè non comprensione di molti fenomeni naturali, rapporti sociali basati sulla violenza e la forza. L' idea dell' esistenza di esseri superiori nacque dai sogni, in cui gli uomini vedevano essere con poteri a loro sconosciuti, esseri onnipotenti: dal vederli nei sogni ad immaginarne la reale esistenza il passo fu breve; dice Lucrezio che " allora le stirpi dei mortali vedevano nelle menti durante la veglia eccellenti immagini di dei, e queste in sogno apparivano di ancor più mirabile corporatura. A queste attribuivano senso perchè pareva che proferissero parole superbe. ..e attribuivano loro vita eterna, perchè sempre la loro immagine si rinnovava e la forma rimaneva inalterata. .". Il passo successivo fu imputare al loro operato le manifestazioni inspiegabili, come i fenomeni celesti e il ruotare delle stagioni. Per non scatenare le loro ire nacquero così i culti degli dei e si costruirono i luoghi di culto. Per Lucrezio l' uomo, quando attribuì tali poteri agli dei, si autolesionò perchè si procurò solo timori e sofferenze: " o misera stirpe dei mortali, quando ebbe assegnato tali poteri agli dei e aggiunto loro la collera acerba ! Quanti gemiti procurarono allora a sè stessi, quante sofferenze e lagrime ai nostri figli ! Non v' è alcuna devozione nel mostrarsi col capo velato. ..devozione è piuttosto potere guardare tutto con mente serena ". La religione per Lucrezio ha portato più danni che vantaggi agli uomini, perchè in nome di essa sono stati compiuti delitti, misfatti, per esempio quello compiuto dal padre di Ifigenia, che sacrificò agli dei la figlia per potere avere buona sorte per le sue navi in partenza. Lucrezio attribuisce il grande merito di avere aperto gli occhi agli uomini sull' inganno della religione al filosofo greco Epicuro, di cui lui ricalca le orme e il cui messaggio vuole portare nel mondo romano attraverso il "De rerum natura ". Nonostante i suoi obiettivi anti religiosi Lucrezio apre il libro I con un' invocazione a Venere, dea protettrice, ma tale preghiera non va interpretata come gesto incoerente, perchè Venere è qui intesa come forza creatrice della natura, ma anche perchè Venere è una delle dee più popolari, così Lucrezio vuole attirare i suoi lettori. Riporta poi Lucrezio una descrizione dei riti e delle superstizioni legate alla dea Cibele, ma Egli conclude affermando la vanità di tali riti perchè gli dei vivono in un altro mondo e si disinteressano totalmente di ciò che gli uomini fanno.


La Tesi del professor Antonino Zichichi, Presidente della World Federation of Scientists:


“Noi siamo l’unica forma di materia vivente a cui è stato dato il privilegio del dono della ragione; ed è grazie alla ragione che la forma di materia vivente cui noi apparteniamo ha potuto scoprire il linguaggio, la logica e la scienza.Esistono infatti centinaia di migliaia di forme di materia vivente, vegetale ed animale, ma nessuna di esse ha saputo scoprire la memoria collettiva permanente – meglio nota come linguaggio scritto – né le forme di logica rigorosa come la matematica o la scienza che, tra tutte le logiche possibili, è quella che ha scelto il Creatore per fare l’Universo così come possiamo vederlo e studiarlo, e noi stessi.Una logica che ci è permesso di studiare e capire ma che nessuno sarà mai in grado, anche minimamente, di alterare. Senza ragione non avremmo potuto scoprire la scienza, questa straordinaria avventura intellettuale, iniziata solo 400 anni fa, con Galileo Galilei e le prime Leggi fondamentali della natura da lui scoperte.Galilei le chiamava “Impronte del Creatore”, impronte che potevano anche non esistere. Invece lui era convinto che esistessero, e che fossero presenti sia nelle stelle, sia nella materia “volgare” come le pietre, nelle quali in quel tempo tutti erano certi che non fosse possibile trovare verità fondamentali. È proprio studiando le pietre che Galilei iniziò a cercare quelle impronte, per un atto di fede nel Creatore.Un atto di fede e di umiltà, che ci ha permesso di arrivare oggi, in soli quattro secoli, a concepire l'esistenza del "supermondo": la più alta vetta delle conoscenze scientifiche galileiane, quindi del sapere rigoroso, nell'immanente. Le frontiere stesse del supermondo confermano quanto dicevo prima, ovvero che siamo l'unica forma di materia vivente dotata di ragione.”

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.